Moscato bianco

Il Moscato bianco fa parte della vasta famiglia dei vitigni aromatici Moscati, il cui nome deriva dal termine "muscum", muschio, richiamando l'aroma caratteristico presente nell'uva. Questo aroma potrebbe corrispondere all'anathelicon moschaton dei Greci o all'uva apiana nell'antica Roma. Oltre alla regione piemontese, il Moscato bianco è ampiamente conosciuto e utilizzato per la produzione di vini aromatici in diverse regioni italiane, come Valle d'Aosta, Oltrepò Pavese, Colli Euganei, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna. Inoltre, la coltivazione di questo vitigno si estende in tutto il mondo vitivinicolo al di fuori dell'Italia.
Un vino dolce che merita particolare menzione è il Moscato di Trani, un prodotto proveniente dalla regione Puglia, ottenuto da uve vendemmiate tardivamente. Questo vino si distingue per la sua consistenza densa, dolcezza intensa e note speziate. Durante il processo di maturazione, talvolta viene affinato in botti di legno, che contribuiscono ad arricchirlo con sfumature aromatiche floreali e muschiati, rendendolo ancora più invitante. Il tronco presenta un vigore medio. Le foglie apicali, dalla prima alla terza posizione, sono a forma di gronda e aperte. La pagina superiore è leggermente pelosa, mentre quella inferiore presenta una leggera peluria. Il colore delle foglie è un verde chiaro con sfumature rosso-bronzate, o, secondo alcuni autori, può assumere una tonalità verde giallastro.
È importante non confondere il Moscato bianco con il Moscato greco (o Malvasia greca), che si trova sporadicamente in diverse zone del Piemonte. Inoltre, non va neanche confuso con il Moscato giallo, che viene talvolta erroneamente chiamato Moscato fior d'arancio. Questi sono vitigni distinti, ognuno con le proprie caratteristiche uniche.