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Che bicchiere usare per vini con bollicine?

01 Dicembre 2024
Ad ogni bollicina il suo bicchiere. Spieghiamoci meglio.

Le origini dello Champagne sono molto diverse dalla grande bollicina francese che beviamo oggi. 

Lo Champagne nasce dolce e le sue bollicine erano considerate responsabili del senso di ebbrezza, motivo per cui non venivano per nulla valorizzate.

Lo Champagne, infatti, veniva tradizionalmente bevuto dalla Coppa. Un bicchiere dalla forma molto bassa e allargata, emisferica e poco capiente. 

La leggenda dice che la forma del bicchiere sia stata modellata sul seno di Madame de Pompadour, dama prediletta di Luigi XV. In realtà la storia ci racconta che questo bicchiere venne progettato in Inghilterra a metà del 1600, anticipando di quasi un secolo quello degli aristocratici francesi.

Insomma, sta di fatto che le bollicine interessavano poco. 



La coppa così allargata pervadeva tutto il palato di vino ad ogni sorso e, considerando che dalla punta della lingua si percepisce il gusto dolce, questo tipo di bicchiere disperdeva quel residuo zuccherino importante. 

Una scelta senz’altro adatta per evitare sensazioni gustative stucchevoli.

Nel tempo, però, si è arrivati a espressioni di spumanti sempre più secche e, ovviamente, alla consapevolezza che il perlage fosse un aspetto degno di evidenza. 

Così, anche la forma del bicchiere si è modificata di conseguenza. La coppa del calice diventa chiusa a forma di tulipano e allungata: ecco la flûte.

Quel residuo zuccherino così basso viene volutamente convogliato verso la punta della lingua per garantire equilibrio gustativo.

Oggi la tradizionale coppa trova ancora perfetta applicazione nella degustazione del Moscato d’Asti, il grande ambasciatore della tradizione spumantistica italiana metodo charmat.

E quindi quale bicchiere è più adatto a spumanti secchi? Uno spumante metodo charmat come il prosecco può essere degustato nella flûte

Tuttavia se vogliamo valorizzarne il corredo olfattivo (d’obbligo per gli spumanti metodo classico come un Franciacorta o un Trento Doc) il trend ha visto, più recentemente, un orientamento verso calici dalla coppa alta e ampia che si restringe nella parte superiore. Il nome? Tulipano largo.

Ancora una cosa...A prescindere dalla forma, il bicchiere perfetto è di cristallo o di vetro sottilissimo. Incolore e trasparente per valutarne il contenuto. Va impugnato alla base dello stelo per impedire al calore della mano di alterare la temperatura di servizio del vino.

Ed ora non ci resta che brindare,
Cin cin!


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