Pranzare all'aria aperta
Primo maggio all’aria aperta?
Certo che sì. E allora troviamo insieme qualche stimolo per valorizzare i nostri brindisi en plain air.Evitiamo per questa occasione vini rossi troppo strutturati, con lunghi affinamenti in legno: vini così complessi vogliono piatti altrettanto complessi e il pic nic del primo maggio è invece all’insegna della semplicità.
Scegliamo vini freschi dell’annata scorsa, di facile beva e preferibilmente affinati in acciaio. Ragioniamo sui piatti in tavola. Parola d’ordine “finger food” quindi bando a forchetta e coltello che per oggi lasceremo nel cassetto della cucina.
Focaccia con ciliegini e olive, torte salate a base di verdure, un gran fritto servito in cono di carta, frittata con erbette… queste alcune soluzioni gastronomiche adatte all’occasione e con quali vini andranno abbinate?
Si alle bollicine Metodo Charmat, spumanti semplici che esaltano per definizione i profumi primari dell’uva. Valutate in questa occasione i vini frizzanti. Si distinguono dagli spumanti perché sono dotati di un’inferiore sovrapressione, quindi hanno bollicine più delicate e meno invadenti. Ci piacciono perché sono un brindisi spensierato ottimo per questo giorno di festa.
Vini frizzanti da consigliare?
Un serprino dei Colli Euganei o un Lambrusco emiliano per chi preferisce vino rosso. Ricordatevi che il lambrusco va servito fresco, fondamentale per garantire la piacevolezza della sua beva.Via libera ai vini rosati, così adatti alla stagione primaverile. Ottima soluzione per accompagnare tutti i piatti dotati di un po’ di untuosità grazie alla presenza di delicato tannino che aiuta a trovare il giusto abbinamento.
Per destreggiarvi nell’abbinamento dei vini rosati tuttavia aiutatevi coi colori: un vino rosato generalmente si accompagna a piatti che presentano le stesse tonalità. Da provare con la mortadella tagliata al coltello, dei crostini con burro e salmone affumicato, del vitello tonnato: il cromatismo impera e … vi aiuta negli abbinamenti cibo-vino.
L’Italia offre ottimi vini rosati da nord a sud, provate allora un lagrein rosato dal trentino, il cerasuolo d’Abruzzo, il chiaretto Valtenesi dal lago di Garda o un primitivo rosato dalle terre pugliesi.
Ricordate comunque una cosa: abbiate sempre la cura di servire il vino nel bicchiere adeguato. Un calice a tulipano abbastanza ampio può essere adatto sia a spumanti che a bianchi o rosati fermi.
Questo bicchiere è sufficientemente slanciato per valorizzare il perlage ed è anche ampio abbastanza per godere dei profumi che il vino stesso sprigiona.
Le temperature esterne cominciano a scaldarsi quindi attenzione alle temperature di servizio del vino. Rinfrescate il vino anche oltre le temperature di servizio canoniche: un pranzo all’aperto tende a riscaldare il vostro calice velocemente.
Tenete buoni i nostri semplici consigli e godetevi una bella giornata in compagnia ricordandovi che “succede sempre qualcosa di bello attorno ad una bottiglia di vino”.
Cin CiN