Rosato, il vino di una notte.
Oggi più che mai vediamo emergere una categoria talvolta poco considerata. Qual è il carattere dei vini in rosa?
I vini rosati portano con sé tratti distintivi dal mondo dei vitigni a bacca rossa accompagnandoli alla leggiadria di un vino bianco.
Perché vengono definiti “vini di una notte”?
I vini rosati portano con sé tratti distintivi dal mondo dei vitigni a bacca rossa accompagnandoli alla leggiadria di un vino bianco.
Perché vengono definiti “vini di una notte”?
Innanzitutto ricordiamoci che la materia prima è un vitigno a bacca nera. Vediamo insieme come viene lavorato:
poco cambia rispetto alla vinificazione in rosso, l’unica variabile è il tempo di macerazione sulle bucce, l’importante fase in cui i pigmenti presenti sulle bucce dell’uva tingono il mosto.
Il vino rosato generalmente viene lasciato a contatto con le bucce dalle 6 alle 12 ore ecco perché “vino di una notte”. E’ il tempo necessario per la maggior parte delle uve nere per cedere il delicato colore cerasuolo che contraddistingue questa categoria.
Il vino rosato poi viene “trattato” come un vino bianco, sia nella vinificazione che nel servizio. Vediamo meglio:
L’affinamento dei vini rosati è generalmente breve. Questi vini sono pronti già nella primavera successiva alla vendemmia perché necessitano di un breve affinamento esclusivamente in contenitori inerti: Acciaio.
Anche il servizio del vino rosato è comune a quello del vino bianco: temperature di servizio basse (10-12°C) per apprezzare al meglio i loro calici.